Un gruppo di scienziati dell’Istituto di Ricerca in Biomedicina, IRB di Barcellona, ha identificato le cellule che causano le metastasi nel cancro al colon.
Adrià Cañellas Socias, uno scienziato che fa parte del gruppo di ricerca, ha spiegato che tra il 30% e il 40% dei pazienti affetti da cancro al colon metastatizza a causa della presenza di cellule nascoste.
Lo studio dà il nome completo a queste cellule tumorali che hanno la capacità di migrare fuori dal tumore e creare semi metastatici.
Le cellule sono state chiamate HRC, ovvero High Relapse Cells.
Queste cellule mostrano una scarsa attività nel tumore primario, ma hanno la capacità di staccarsi da esso e di migrare attraverso il flusso sanguigno verso il fegato e i polmoni, dove si nascondono per qualche tempo.
Pur trattandosi di uno studio preclinico non ancora testato sull’uomo, si tratta di un passo importante verso la ricerca di trattamenti efficaci per contrastare questi tumori.
La ricerca dimostra che, grazie alle tecniche di immunoterapia utilizzate nel trattamento del melanoma o del cancro ai polmoni, è possibile prevenire le metastasi.
Ricerca sul cancro e sulle cellule metastatiche che causano metastasi nel cancro del colon
Questo tipo di ricerca viene condotta in diverse parti del mondo e negli ultimi anni ha portato a importanti progressi: una diminuzione della mortalità e migliori condizioni di vita per i pazienti.
Pertanto, la ricerca condotta dagli scienziati dell’IRB di Barcellona ha portato a risultati importanti per quanto riguarda il cancro al colon.
Questo tipo di tumore è il terzo più comune e causa ogni anno circa due milioni di casi in tutto il mondo.
In quasi tutti i tumori, le metastasi sono di solito causa di morte. Tuttavia, la ricerca sul cancro colorettale si è finora concentrata solo sui tumori primari.
Questo perché le cellule che causano le metastasi nel cancro del colon sono invisibili alle tecniche diagnostiche, essendo molto piccole e diffuse.
La ricerca è stata condotta utilizzando un modello sperimentale nei topi, che simula il processo sperimentato dai pazienti che soffrono di ricadute.
Da questo scenario, la metodologia sviluppata ha cercato di isolare una piccola frazione di cellule tumorali disseminate, nascoste nell’organismo.
Informazioni sulla ricerca
Lo studio è durato cinque anni e ha coinvolto più di 20 scienziati dell’IRB di Barcellona.
È stato sostenuto dalla Generalitat de Catalunya, dall’Università di Barcellona e da altri centri di ricerca in Spagna e all’estero.
Questa scoperta ha aperto la possibilità di un’immunoterapia precoce per attivare il sistema immunitario del paziente, anche prima di qualsiasi intervento.