Il governo risponde alla tensione tra affitti e buste paga

Il governo risponde alla tensione tra affitti e buste paga

Il mercato degli affitti nel Paese è stato costantemente sotto stress a causa dell’aumento dell’inflazione e dei prezzi di locazione. Questo ha portato a una diminuzione del potere d’acquisto dei cittadini e a difficoltà nell’arrivare a fine mese.

Il governo, nel tentativo di affrontare questa situazione che colpisce molte famiglie, ha attuato una serie di misure negli ultimi mesi.

Queste azioni cercano di alleviare l’onere finanziario di coloro che affittano un alloggio e, in particolare, di coloro che vivono nelle principali città del Paese, come Barcellona, Palma, Valencia, Malaga, Alicante, Madrid, San Sebastian e Las Palmas de Gran Canaria.

I costi di affitto sono pari al 36% della busta paga

Secondo un rapporto pubblicato su La Información, nel terzo trimestre del 2023, il 15% della popolazione spagnola, in particolare quella residente nelle città citate, spenderà in media il 36,7% del proprio reddito per pagare l’affitto della casa.

Queste cifre riflettono una realtà preoccupante: i prezzi degli affitti sono aumentati costantemente, creando un ulteriore onere tra l’aumento del costo della vita e del prezzo della benzina.

Inoltre, questa situazione ha portato a una notevole disparità, poiché l’aumento degli affitti in queste città rappresenta un incremento del 4,1%.

Regolamento

Per affrontare questo problema, il governo ha annunciato importanti modifiche alla normativa sugli affitti. In un contesto generalizzato di aumento dei prezzi degli affitti, sono state messe in atto una serie di misure volte a facilitare il pagamento mensile degli affitti.

In primo luogo, è stato fissato un limite del 2% per gli aumenti delle revisioni dei contratti di locazione fino alla fine di quest’anno. Ciò significa che i proprietari non potranno aumentare l’affitto di oltre il 2% nelle revisioni contrattuali.

La misura mira a evitare aumenti eccessivi e a garantire agli inquilini una maggiore stabilità finanziaria.

Inoltre, è stato introdotto l’obbligo di prorogare i contratti che scadono prima del 30 giugno. Questi contratti saranno automaticamente prorogati di sei mesi, a condizione che l’inquilino ne faccia richiesta.

L’eccezione a questa regola è rappresentata dal caso in cui il proprietario abbia bisogno dell’abitazione per uso personale, per i membri della famiglia o per il coniuge. Questa estensione automatica dei contratti garantirà agli inquilini un maggior grado di sicurezza abitativa.

D’altra parte, gli inquilini con redditi più bassi e affitti mensili fino a 600 euro hanno la possibilità di richiedere un’assistenza finanziaria, a condizione di soddisfare determinati requisiti finanziari.

Questi sussidi sono gestiti dalle comunità autonome e vengono concessi in base alle circostanze individuali di ciascun richiedente.