La Catalogna cerca di limitare l’aumento dei prezzi degli affitti con la Legge sugli alloggi

La Catalogna cerca di limitare l'aumento dei prezzi degli affitti con la Legge sugli alloggi

La Catalogna è in attesa dell’approvazione del governo centrale per l’attuazione di misure volte a limitare l’aumento dei prezzi degli affitti nella regione.

Tre mesi dopo che il Dipartimento del Territorio ha inviato al Ministero dei Trasporti la richiesta di limitare le tariffe in 140 comuni, la Catalogna è in attesa dell’autorizzazione per attuare queste restrizioni.

L’iniziativa fa parte della nuova legge sugli alloggi, promulgata per affrontare il crescente problema dei prezzi degli affitti in Spagna.

La Generalitat catalana ha avviato le procedure per l’applicazione di questa normativa il 22 giugno, essendo l’unica regione autonoma a richiedere l’adesione a questa normativa, in quanto le comunità governate dal Partito Popolare hanno espresso l’intenzione di non applicarla.

In attesa del via libera del governo sui prezzi degli affitti

Il 22 agosto il governo catalano ha inviato al Ministero dei Trasporti la dichiarazione delle aree di mercato residenziali sottoposte a stress.

Queste aree, soggette all’approvazione del governo centrale, stabiliranno che i nuovi contratti di affitto non potranno superare il prezzo dell’ultimo contratto in vigore negli ultimi cinque anni.

Per i grandi affittuari (proprietari con cinque o più proprietà), l’affitto non dovrebbe superare il Rental Price Benchmark.

Secondo la legislazione statale, una volta che la comunità autonoma ha comunicato la proposta, il ministero ha tre mesi di tempo per pubblicare una risoluzione con i dettagli delle aree di mercato residenziali dichiarate sotto stress.

Il contesto dei prezzi degli affitti in Catalogna

La misura sta diventando urgente in Catalogna, dove l’affitto medio nel secondo trimestre del 2023 ha raggiunto gli 830,3 euro al mese, secondo i dati di Incasòl.

Per quanto riguarda le province, Barcellona è in testa con una media di 910,8 euro, seguita da Girona con 638,3 euro, Tarragona con 570,4 euro e Lleida con 475,4 euro.

A Barcellona gli affitti continuano a crescere, raggiungendo i 1123,5 euro al mese nel secondo trimestre di quest’anno, il 3,3% in più rispetto al trimestre precedente e il 12,7% in più rispetto all’anno precedente.

Per questo motivo, la Generalitat e il governo comunale di Barcellona, ora guidato dal Partito Socialista, stanno sollecitando il governo spagnolo ad accelerare l’applicazione della legge. Recentemente, il Consiglio comunale di Barcellona, con voti favorevoli al PSC, ha chiesto al governo di consentire “immediatamente” l’applicazione della legge.

Contesto giuridico e sfide

La Catalogna aveva già regolamentato gli affitti nel 2020 per un anno e mezzo con una legge autonoma, che è stata annullata dalla Corte costituzionale.

L’attuale regolamento deve anche affrontare sfide legali, poiché la Corte Costituzionale deve pronunciarsi sulla costituzionalità della nuova legge statale, ammettendo a settembre il ricorso presentato dal PP e da altri governi regionali.

Si stanno quindi cercando soluzioni per affrontare la crescente pressione sul mercato degli affitti nella regione.