La chiusura è stata effettuata all’interno di un blocco del quartiere di Sant Antoni, i Jardins dels Tres Tombs, a causa della necessità di applicare un trattamento per eliminare la presenza di ratti nel sito.
Per questo motivo, il Comune di Barcellona, attraverso l’Agenzia di Salute Pubblica di Barcellona, ASPB, è dovuto intervenire e chiudere l’area.
I Jardins dels Tres Tombs sono un’isola interna nel quartiere di Sant Antoni, nel cuore dell’Eixample. Situato tra le vie Calàbria, dove l’unico accesso è, Parlament, Viladomat e Manso.
Secondo l’ASPB, la presenza di roditori nell’area riservata ai bambini è stata immediatamente rilevata e il parco è stato chiuso con una recinzione metallica per impedire il passaggio delle persone.
Contemporaneamente è stato avviato un trattamento per eliminare i ratti e sono state distribuite diverse trappole per ratti in tutta l’area per catturarli.
Allo stesso modo, accanto allo scivolo per bambini è stato installato un cartello che informa sui lavori di igienizzazione e sulle attività svolte nell’area.
Dalla fine di luglio, i cittadini di Barcellona hanno espresso la loro indignazione per la presenza di parassiti come zanzare, scarafaggi e topi nelle strade e negli edifici.
Presenza di ratti e altri parassiti in estate
È già comune che questi parassiti aumentino durante l’estate. In effetti, recentemente a Barcellona si sono verificati diversi episodi di concentrazione di ratti in diverse aree della città.
Uno di questi è avvenuto in Plaça de Catalunya, è stato registrato in video ed è diventato noto sui social network alla fine di giugno.
L’ASPB, da parte sua, ha iniziato a prendere le misure necessarie insieme al Comune in seguito all’aumento degli infestanti durante l’estate.
Infatti, in questo periodo, il 75% degli incidenti in città può essere registrato per questo motivo.
Inoltre, gli studi indicano che il sistema fognario della città ha una popolazione di ratti di circa 259.000 esemplari.
Durante il mese di maggio a Gràcia è stata rilevata una piaga di ratti anche vicino a un asilo in un sito abbandonato in via Jaén.
Le cifre
Tra gennaio e maggio di quest’anno sono stati registrati 10.102 focolai, rispetto ai 6.133 dello scorso anno. Ciò rappresenta un aumento del 65%.
Secondo l’Associazione catalana delle aziende di salute ambientale della Catalogna, ADEPAP, il confinamento causato dalla pandemia ha incoraggiato i roditori ad avvicinarsi sempre di più alle aree popolate della città.
Ad esempio, i ratti si intrufolano negli edifici, mangiano i rifiuti gettati per strada o si aggirano nei parchi e nelle piazze, come quella di Catalunya.