Il Piano di mobilità urbana di Barcellona per il 2024 è stato ultimato. Si tratta, in parole concrete, di una tabella di marcia con cui il governo di Ada Colau intende realizzare una mobilità “più sostenibile, sana, femminista ed equa” in città.
Il documento in questione comprende poco più di 300 misure che mirano a garantire che entro due anni l’82% degli spostamenti all’interno di Barcellona avvenga a piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici.
Per questi motivi, e con il chiaro obiettivo di ottenere una mobilità più sicura e sostenibile, l’intenzione è di aumentare la quota di spostamenti a piedi del 7,5%. Mentre quella del trasporto pubblico sarà del 15,7% e, infine, quella della bicicletta sarà del 129,4%.
Barcellona in bicicletta: i ciclisti non possono più circolare sui marciapiedi
Il piano di Colau per ridurre gli spostamenti con veicoli privati
A questo proposito, vale la pena ricordare che il piano prevede una riduzione del 25,6% degli spostamenti in auto privata rispetto al 2018. In questo modo, poco più dell’81% degli spostamenti verrebbe effettuato con i mezzi di trasporto alternativi sopra citati.
Inoltre, va detto che il piano del governo Colau darà continuità a quello già esistente. Ad esempio, la pacificazione degli ambienti scolastici o la creazione di strade con priorità per i pedoni.
A questo proposito, Janet Sanz, vice sindaco per la pianificazione urbana, ha dichiarato:
“I pedoni dovrebbero essere i protagonisti dei marciapiedi e quindi dovremmo abbassare gli ostacoli. Ciò significa che i pedoni devono sentirsi sicuri in ogni momento.
Inoltre, Sanz ha invitato le altre amministrazioni a partecipare al piano. Questo per poter risolvere insieme le sfide della mobilità metropolitana in termini di trasporto pubblico e intermodalità.
Ha inoltre dichiarato che il piano non sarà un progetto facile da realizzare. Ma Barcellona sta svolgendo tutti i compiti che consentono di raggiungere pienamente gli obiettivi proposti, e per questo richiede l’intervento del resto delle amministrazioni. Ha aggiunto, in questo senso, che sono necessari investimenti in termini di trasporto pubblico, facendo riferimento al Governo e alla Generalitat.
Infine, vale la pena ricordare che il piano si concluderà un po’ più tardi del previsto, a causa della pandemia. Ma anche dallo studio delle 444 accuse presentate durante il periodo di esposizione pubblica, a cui l’assessore alla mobilità, Laia Bonet, ha indicato che l’84% delle accuse sono state incorporate – parzialmente o totalmente – cioè 374. Ha inoltre sottolineato che si dovrebbe iniziare a lavorare sul piano 2025-2030.