Volete non solo correre lungo la spiaggia e godervi una splendida alba, ma anche contribuire a proteggere l’ecosistema? Questa è la proposta quando si parla di Plogging a Barcellona.
Questo sport invita a integrare l’attività fisica con un semplice sforzo a favore della sostenibilità ambientale e della riduzione dei rifiuti inquinanti.
Cos’è il plogging a Barcellona
Si tratta di un’iniziativa eco-sportiva in cui un gruppo di runner ecologicamente consapevoli parte la mattina presto per correre lungo la spiaggia, raccogliendo plastica e rifiuti lungo il percorso.
Il termine Plogging deriva dalla fusione delle parole “plocka upp” (espressione svedese usata per indicare qualcosa che è “da raccogliere”) e “jogging”, che si traduce come corsa.
L’iniziativa è arrivata a Barcellona grazie alla designer finlandese Enni Karikoski, che ha portato questo nuovo sport dal suo Paese. Da quando è arrivato a Barcellona a metà del 2018, ha sempre pensato che la proposta sarebbe stata ben accolta.
Infatti, il successo di iniziative anti-spreco come il primo supermercato senza plastica del Paese lo ha portato a promuovere il plogging in città. E aveva ragione: il nuovo sport è stato molto popolare a livello locale.
Enni racconta di aver ricevuto inizialmente il sostegno del Sunrise Runner Club, un gruppo di corridori mattinieri esperti in questo sport, e poco a poco si sono aggiunte altre persone interessate a migliorare le spiagge sporche della città.
Come viene praticato il movimento del Plogging a Barcellona
La routine inizia verso le 7:30 del mattino sulla spiaggia di Mar Bella (Buenas Migas), quando i lampioni sono ancora accesi. Sullo sfondo una bella striscia di luce che accoglie l’alba e che motiva a iniziare il riscaldamento per la corsa o la camminata. Quando sono pronti, scelgono i guanti o portano in mano sacchetti biodegradabili per iniziare a praticare lo sport e raccogliere i rifiuti lungo il percorso.
Cosa è stato raccolto
Dalla prima uscita nel luglio 2018, Plogging Barcelona ha raccolto più di 300 sacchetti di plastica e circa 4.000 chili di rifiuti. Sigarette, scarpe, sedie, ruote, lattine, bastoni sono alcuni degli oggetti più comuni trovati lungo la spiaggia.
I corridori confessano che a volte trovano cose che non avrebbero mai pensato di trovare su una spiaggia, ma l’importante è liberare le specie marine da questi rifiuti, che possono anche ucciderle.
Sebbene il Comune di Barcellona svolga un ottimo servizio di pulizia con i suoi macchinari, in alcuni casi non riesce a raccogliere le microplastiche, che rappresentano il 65-90% dei rifiuti che si accumulano in mare, sulla spiaggia e sul terreno nelle vicinanze. Essendo poco visibili, hanno un impatto maggiore sulla vita marina.