Il Comune di Barcellona rinnoverà 17 giardini verticali in città. Per questo motivo ha lanciato un concorso per attirare l’attenzione degli architetti di età inferiore ai 35 anni. Ecco come Barcellona si sta preparando a proteggere il titolo di Capitale Mondiale dell’Architettura nel 2026. Verrà attuato attraverso un concorso internazionale di idee.
L’obiettivo è quello di trasformare i giardini verticali che si trovano in diversi quartieri della città in nuove facciate. Questo dà valore a queste strutture che sono anonime e senza alcun rilievo nello spazio pubblico.
Strategia per rinnovare 17 giardini verticali
Questo ambizioso piano mira a rinnovare 17 giardini verticali sparsi per la città, in un unico sforzo per promuovere la sostenibilità e, naturalmente, migliorare la qualità dell’aria. Si tratta di un progetto che fa parte dell’iniziativa “Green Barcelona 2030” che cerca di integrare gli spazi verdi nelle aree urbane, oltre a combattere il cambiamento climatico.
Barcellona ristruttura 17 giardini verticali: miglioramenti agli spazi
Pertanto, nell’ambito delle Settimane dell’Architettura che si tengono in città, Laia Bonet, che è vicesindaco, ha sottolineato che l’iniziativa consentirà di apportare evidenti miglioramenti in spazi che hanno un grande potenziale per abbellire lo spazio pubblico e la città. Il tutto con un occhio al contesto climatico.
Bonet ha inoltre sottolineato che questi interventi avranno un impatto sull’efficienza energetica e sull’abitabilità degli edifici, nonché sulla creazione di spazi verdi. Bonet ha concluso: “Migliorare la qualità dello spazio pubblico significa anche garantire la dignità di tutti i residenti, ovunque essi vivano, e costruire una città più resiliente e sana per tutti”. Questo è il vero obiettivo del concorso.
Lasciare un segno duraturo nella città
Vale la pena notare che la Capitale Mondiale dell’Architettura 2026 sarà presentata a Barcellona, in concomitanza con il Congresso Mondiale di Architettura dell’UIA. L’obiettivo di questo evento sarà quello di lasciare un segno duraturo nella città attraverso il concorso. Oltre alla creazione di un modello progettato su larga scala che è collegato a uno spazio di riflessione e diffusione dell’architettura.
6.000 pareti divisorie nello spazio pubblico
Il Comune ha individuato, attraverso l’Istituto Comunale per il Paesaggio Urbano e la Qualità della Vita (IMPU), circa 6.000 muri divisori nello spazio pubblico della città.
Queste pareti divisorie non hanno un rilievo estetico e funzionale, il che comporta carenze costruttive e termiche, poiché non sono progettate per le facciate esterne.
Alla fine, Barcellona ristrutturerà 17 giardini verticali, ma delle 10 proposte che sono state selezionate c’è un budget di circa 5,3 milioni di euro. Questo budget è finanziato dal Comune, tranne che per le nuove aperture, i balconi e le finestre. Tenendo conto che saranno coperti al 50% dai proprietari di casa.